- Fast art -
15/12/2018
A un anno dalla sua apertura Acronimo avrà il piacere di esporre, presso lo spazio di via Tripoli 3b, un'opera di Andy Warhol.
L'evento sarà patrocinato da Roma Capitale, II Municipio.
AndyWarhol fu l’artista che pose le basi per la Pop art americana. Il grande interesse per l’avanguardia artistica di massa lo trasformò in una sorta di imprenditore: fondò la Factory e le sue opere circolarono presso importanti luoghi espositivi.
Il 1948 fu un anno fondamentale alla rielaborazione critica di Warhol. Ispirandosi infatti al famoso “rapporto Kinsey” Warhol, come fosse un prodotto industriale nell’età dei consumi di massa, ha portato alle estreme conseguenze la riproducibilità dell’opera nei territori della serialità.
Riducendo il gesto artistico a una dimensione artigianale o industriale proietta l'arte in una nuova era. L'arte è ormai al centro di una catena di relazioni che vanno al di là dell'arte stessa, la sua natura ludica e la sua funzione collettiva sono riattivate, il suo principio attivo è la vita ordinaria.
L’opera che verrà esposta appartiene alla collezione di Polaroid da cui l’artista prese spunto perle sue icone in serie. Più precisamente l’acetato “Self portrait with hand to cheek” (1977-78) è tratto dallo scatto realizzato per la produzione delle serigrafie degli autoritratti. La fotografia infatti per Andy Warhol era uno stadio di preparazione dell'immagine dipinta, la base su cui avrebbe poi realizzato le sue opere più famose.
Per l'occasione alcuni degli artisti che hanno collaborato con la galleria parteciperanno all'evento esponendo le loro opere ispirate al lavoro di Andy Warhol e più in generale alla produzione in serie di opere d’arte.
Saranno coinvolti artisti “iper-contemporanei” neopop, writers e street artists.
A ogni artista è stato richiesto di creare delle opere riproducibili in serie, nel modo che l’artista ritiene più opportuno, senza un tema o un soggetto comune specifico, lasciando la possibilità di richiamare o meno il pensiero di Andy Warhol, nei modi più diversi e secondo le peculiarità e lo stile dell’artista(dallo stencil allo sticker alla serigrafia, etc.)
Prenderanno parte all'evento esponendo le loro opere:
PietroBol Maiozzi
Costantino Cusatelli
Francesco Bancheri
JacopoTruffa
Hoek
Marco Réa
Paolo Gojo Colasanti
Teddy Killer
Valentina Majer
Zeitwille
Vi aspettiamo sabato 15 dicembre alle ore 18 in via Tripoli 3b per l'inaugurazione della mostra.
Acronimo @ live social
20/11/2018
Fragile/Infrangibile
20/10/2018
Martina D’Anastasio è una giovane artista italiana appassionata di Pop Surrealism e di Iperrealismo, che coniuga al meglio nel suo stile unico e sorprendente.
La serie di opere “Fragile/Infrangibile” si compone di ritratti femminili divisi in una dicotomia che contrappone la serenità e l’integrità alla frammentazione e all’inquietudine.
L’artista si muove a cavallo della concettualità realista e surrealista per rappresentare i disequilibri e le contraddizioni della condizione femminile nella società postmoderna.
Sono molteplici le tematiche che l’artista affronta e che riecheggiano in ogni opera: le sfaccettature del carattere femminile, le fragilità spesso indotte, la mancanza di comprensione e compassione per le difficoltà che le donne vivono, l’infinita forza nonostante siano da sempre considerate “il sesso debole”, la capacità di superare tutto, di generare vita e di portarsi dentro mondi complessi.
L’essere diverse le une dalle altre a seconda del proprio vissuto eppure essere accomunate sotto l’etichetta di “fragili” è espresso in modo esemplare da alcune delle tele che ritraggono la figura spezzata, come se fosse riflessa da uno specchio rotto.
Ogni donna ritratta riflette un mondo di lotte, di fragilità, debolezze e forza infinita e questo buca la tela andando oltre la bellezza, l’armonia, andando oltre le regole, come tante donne devono fare per ritagliarsi la propria posizione nel mondo.
(testo di Andrea Oppenheimer)
Vi aspettiamo numerosi sabato 20 ottobre alle ore 18 per la vernice delle opere.
THE ROOF DIARIES
20/09/2018
"esiste un spazio fisico che, pur andando oltre il comfort delle mura, estende all’esterno la sensazione di proprietà, sicurezza, privacy?
Tra terra e cielo, terrazzi e tetti congiungono pubblico e privato, luoghi di commistione funzionale ospitano ogni giorno momenti di attività disparate, di intima condivisione eppure esposte allo sguardo esterno. Lì troviamo un insolito incontro tra socializzazione e privacy, pratiche di routine quotidiana e sorprendenti momenti di creatività. Lì suoniamo, festeggiamo, ripariamo, fumiamo, meditiamo.
Roof Diaries è la metafora del rapporto dell’uomo con l’uomo, che cerca di uscire dal proprio guscio protetto per relazionarsi, si affida e si fida per scoprire ed incontrare, oltre il soffitto, il cielo aperto. Come scrivere un diario, ogni giorno, annotando senza razionalità, senza quel controllo che compare non appena diventiamo uomo sociale. Osservati, osserviamo."
http://www.nickdisaster.it/
Acronimo è lieto di invitarvi all'evento di apertura giovedì 20 settembre dalle ore 18 in via Tripoli 3b, Roma.
Le opere di Nick Disaster rimarranno esposte fino a mercoledì 26 settembre.
Fare Anima
06/04/2018
Da un passo di Keats, James Hillman trarrà la formula sintetica di 'Fare Anima' per intendere un estenuante e incessante lavoro di ricerca nell'inconscio e nel circostante. Il percorso di una vita intera che altro non è che la costruzione dell'Anima stessa, un trovare, pensando per immagini, il proprio daimon e scendere a compromessi con lui per compiere il disegno a cui siamo destinati.
Le opere presentate dai due artisti incarnano un viaggio interiore e personalissimo che evoca modelli ancestrali e universali. I lavori, distanti per approccio tecnico, creano una tensione di equilibrio tra il caos materico delle tele di Trash Secco e l'ordine quasi maniacale delle figure su carta di Livia Carpenzano. Equilibrio formale e d’intenti che si esprime pienamente nelle tre opere cooprodotte per questo progetto.
In una selva di figure disformi e disturbanti troviamo citazioni trasversali: dalle forme anatomiche michelangiolesche fino alle xilografie medievali delle Fiandre; passano da Burri per arrivare all'illustrazione fumettistica di Tamburini. I due artisti ci mostrano parte dei loro mondi. La visceralità delle icone sacre e dissacranti di Trash Secco, apparizioni che emergono dalla materia scomposta come nuove Sindoni, e le filastrocche illustrate di Livia Carpenzano cariche di erotismo e perversione, in un timido ed elegante gioco di ruolo che chiede solo di essere interpretato con ambiguità.
<Chiamate il mondo, vi prego, “la valle del fare anima” e allora scoprirete qual è la sua utilità [...] Dico fare anima intendendo per “anima” qualcosa di diverso dalla “intelligenza”> John Keats
Opening: 6 Aprile dalle h. 18:00 alle 22:00 con la presenza degli artisti.
finissage Infinito
3/2/2018
Durante il finissage e per tutto il mese di febbraio sarà possibile acquistare in galleria e sul nostro sito acronimo.org/store le stampe ad edizione limitata della "Call to Action" a cura di Roman Doors Project. ⭐
Drink or Beers + snacks 🍷🥂🍔
fino alle ore 23:00.
Vi aspettiamo numerosi.